La felicità sta nella testa

Jill Vergottini, erede dei fautori dei look vincenti della Raffaella Carrà nazionale e del casco d'oro di Caterina Caselli, ha pubblicato un libro ricco di consigli utili per  parrucchieri, aspiranti tali, assidue frequentatrici di saloni di hair stylist o semplicemente indecise croniche davanti allo specchio. 

 I tagli Vergottini, con un negozio aperto in via Montenapoleone a Milano nel 1962, portano una piccola rivoluzione nel costume italiano: contrariamente alle difficili e articolate pettinature tipiche di quegli anni, le acconciature "geometriche" dei Vergottini sono facili da gestire a casa, soprattutto per quelle donne che lavorano, hanno molti impegni e quindi hanno poco tempo, un aiuto all'emancipazione femminile che nasceva proprio in quel periodo. La consacrazione definitiva arriva con due personaggi femminili di spicco dell'epoca: Caterina Caselli, vincitrice del festival di Sanremo con "Nessuno mi può giudicare", portatrice del celeberrimo "caschetto d'oro" - un taglio studiato e creato appositamente per lei - e Raffaella Carrà che a Canzonissima sfoggia una liscissima e platinatissima capigliatura, che diventerà un vero e proprio tormentone. 

 

 

Jill, ultima erede Vergottini, ha pubblicato "Mi raccomando la frangia" (di Add editore, 10 euro), un volume pieno di curiosità e consigli per trovare pettinatura e parrucchiere giusto ma anche per gestire al meglio un salone.


Ogni donna è diversa, ma Jill si è divertita a stilare una lista di clienti-tipo che in questi anni sono entrate nel suo salone di famiglia: voi in quale vi riconoscete?
L'eterna insoddisfatta: sa già prima di entrare che uscirà scontenta, si lamenta per qualsiasi cosa, per la musica, per la vicina di postazione che sta al cellulare, per il troppo silenzio, per il giornale che vorrebbe leggere ma non c'è.

La decisa su tutta la linea: ha le idee chiare e un'ottima conoscenza di sé e dei suoi difetti, non cambia spesso ma quando lo fa è drastica, non ammette errori.

La decisa sui dettagli: non cambia facilmente, si agita e ha dei punti fermi inamovibili, per esempio la riga al centro (a proposito lo sapevate che la riga da donna è a sinistra e quella da uomo a destra?! Peccato, però, che madre natura ci abbia dotato di viso asimmetrico ed è meglio assecondare ciò che ci sta meglio piuttosto che una regola).

La "faccia lei": è una vera sfida, può rivelarsi una passeggiata o un inferno, di sicuro non va mai data per scontata, perché anche se sembra anonima cova dentro di sé il desiderio di sentirsi diversa.

La liceo, museo: la ricerca ossessiva della giovinezza logora. Dopo i 45 no ai capelli lunghi a metà schiena o più, un bel taglio alla chioma abbona 10 anni e qualche colpo di sole o una tinta naturale da cui non spunti la ricrescita possono regalare ancora qualche anno di giovinezza in più.

La big beautiful woman (grassottella): ovvero stile Adele. Le donne sopra la taglia 48 sono circa il 27% in Italia e in continuo aumento. I capelli lunghi in genere armonizzano i lineamenti mentre quelli corti accentuano eventuali difetti come collo poco slanciato e viso troppo rotondo. Delle onde morbide rendono sensuali mentre riccioli, boccoli e il rosso involgariscono. Spazzolate spesso i capelli soprattutto la sera, per togliere polvere e nodi e nutrite le punte con olio di macadamia o di semi di lino. Sì al trucco che metta in risalto il vostro punto forte, puntando tutto su occhi o bocca.

La magrissima, anche troppo: da evitare i tagli troppo maschili che enfatizzano lineamenti di solito già spigolosi. Chignon o code di cavallo sono perfetti, se il collo è troppo lungo "spezzatelo" con una pettinatura a metà. Bene i colori chiari e i castani naturali, ma le magre possono osare anche un decolorato senza essere volgari, no invece a nero, tabacco e rosso henné, che invecchiano.

Jill continua poi con una serie di dritte per trovare la pettinatura giusta e il salone ideale, quel posto che dovrebbe essere rifugio per ogni donna:

- cercate con calma il parrucchiere giusto per voi, nei modi ed anche economicamente. Il salone del parrucchiere è il luogo in cui molte domande dovrebbero trovare risposta: quale taglio mi sta meglio? Che colore? Frangia o ciuffo? Per una festa? Si tratta di operazioni ben più definitive della scelta di un vestito o di un paio di scarpe e quindi bisogna scegliere con cura.

- se è la prima volta che andate da un nuovo parrucchiere sarebbe bene limitarsi a farsi fare una piega, per valutare le sue competenze e se c'è feeling.

- colore, utilizzate sempre la cartella colore per farvi capire dal parrucchiere perché dicendo "rosso", magari intendete "rame". All'estero esiste la figura del "colorist" che si occupa esclusivamente di tinte e se trovate un salone in Italia che lo abbia affidatevi tranquillamente a questo maestro della chimica  e del colore.

- evitate se possibile due interventi tecnici nello stesso giorno, come per esempio mèches+ colore

- dopo avere fatto una colorazione i capelli non vanno mai lavati nelle 48 ore successive per non interrompere il procedimento chimico

- se volete dare un taglio drastico andate comunque per fasi, a tagliare ancora si è sempre in tempo.

- non accavallate le gambe, si sposta infatti il baricentro e potreste scoprire che vi hanno tagliato i capelli storti.

- il bravo parrucchiere valuta peso e altezza, forma del viso e i particolari come occhi, mento, naso ecc., e infine gli occhiali. La forma del cranio è importantissima e anche saper sfruttare a favore le rose di crescita, per evitare di trasformarvi in un pennacchio.

- 10 minuti, è questo il tempo necessario per risciacquare bene i residui di shampoo e balsamo dai capelli (vale anche per il lavaggio a casa).

- la piastra, va usata con attenzione. I capelli devono essere perfettamente puliti e asciutti, perché altrimenti fumano e non va assolutamente bene. Andare dal parrucchiere con la chioma appena lavata per farsi fare un "giro di piastra" significa solo che non è un vero professionista: i capelli infatti iniziano naturalmente a sporcarsi subito, se poi ci si mette anche smog, pioggia, sudore. Idem a casa, mai passare la piastra sui capelli non puliti, servirebbe solo a spandere la sporicizia su tutta la lunghezza.

- sì al bianco, smettere di tingersi è una scelta radicale che di solito viene fatta verso i 65-70 anni. Il momento ideale per farlo è l'estate perché è necessario di solito un taglio drastico delle lunghezze (e comunque quando sono bianchi i capelli è meglio stare sul corto). Si possono fare dei colpi di sole per evitare effetti troppo drastici ed adottare un taglio scalato, il tempo necessario per completare l'operazione è dai 5-6 mesi fino a un anno a seconda della lunghezza.

Se volete scoprire qualche cosiglio in più non resta che comprare il libro di Jill! :)

c.

Nessun commento:

Posta un commento