C’è chi odia la pioggia, a priori, e chi è in grado di vederne il lato positivo. Durante le giornate grigie si può oziare a letto senza sentirsi in colpa, leggere un libro davanti al camino, invitare gli amici a casa propria per una cioccolata, preparare un dolce, indossare gli stivali di gomma senza preoccuparsi delle pozzanghere (se ti interessa un post sugli stivali di gomma clicca QUI).
Se però si è costretti ad uscire per un impegno improrogabile, bisogna fare commissioni urgenti o semplicemente stare fuori casa tutto il giorno, la pioggia diventa un fastidio.
Peggio
ancora quando ad essa si aggiunge il vento creando un connubio indivisibile.
Umidità,
traffico, clacson, nervosismo e insofferenza si impossessano della popolazione
e anche chi, senza lasciarsi scoraggiare dal brutto tempo, aveva deciso di fare
una passeggiata in centro, si trova incapace di gestire ombrello, cellulare che
suona e shopping bag varie.
In queste giornate
anche il guardaroba sembra essere ostile. Il fondo dei pantaloni si inzuppa, le
scarpe si macchiano, fa freddo ma non troppo. Io opto spesso gonne o vestitini.
Da quest’idea
e dalla volontà di riciclare gli ombrelli rotti nascono le umbrella skirts.
Clicca QUI per vedere il tutorial e provarne a realizzarne una personalmente.
In alternativa, Cecilia Felli, designer di Busto Arsizio, (questo il suo blog: http://ceciliafellidesigner.blogspot.it/) può dare nuova vita al tuo ombrello creando una gonna da pioggia.
Una
simpatica idea eco friendly,
A.
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