Elsa Schiaparelli, l'inventrice del rosa shocking. |
Elsa Schiaparelli, sarta e stilista italiana, insieme a Coco Chanel, è stata considerata una delle più influenti figure della moda all'inizio del ventesimo secolo.
Nata a Roma nel 1903 da una famiglia intellettuale e altolocata, a metà degli anni Dieci si trasferì a Londra dove conobbe il conte William de Wendt de Kerlor, che sposò. All'inizio degli anni Venti la coppia si trasferì a New York e ebbero una figlia, che fu chiamata Gogo. Tuttavia il matrimonio si rivelò fallimentare e la Schiaparelli rimase sola con una figlia, che si ammalò di poliomelite; fu questo, però, il periodo in cui la Schiaparelli conobbe e cominciò a frequentare gli artisti dell'avanguardia dadaista, stabilitisi anch'essi nella Grande Mela. Sempre in questo periodo, e sempre a causa delle condizioni di salute della figlia, Elsa si trasferì a Parigi. Fu qui che,ovviamente, Elsa Schiaparelli entrò in stretto contatto con l'ambiente della moda dell'epoca: secondo le parole della stessa Schiaparelli, sembra che il colpo di fulmine per la moda sia avvenuto dopo una sua visita assieme d un'amica all'atelier di Poiret.
La prima creazione di Elsa nasce da un'intuizione: viene attirata da un abito fatto a maglia da una rifugiata armena; tra le due donne comincia una collaborazione: la Schiaparelli ha le idee, l'altra le realizza. Da allora la sua immaginazione si scatena: la Schiaparelli presentò nel 1927 la sua prima collezione, ispirata al futurismo e allo stilista francese Paul Poiret; fu però il golf “trompe l’oeil”, con un disegno di un grande nodo a forma di papillon sul davanti, a lanciarla nel mondo della moda.
Nata a Roma nel 1903 da una famiglia intellettuale e altolocata, a metà degli anni Dieci si trasferì a Londra dove conobbe il conte William de Wendt de Kerlor, che sposò. All'inizio degli anni Venti la coppia si trasferì a New York e ebbero una figlia, che fu chiamata Gogo. Tuttavia il matrimonio si rivelò fallimentare e la Schiaparelli rimase sola con una figlia, che si ammalò di poliomelite; fu questo, però, il periodo in cui la Schiaparelli conobbe e cominciò a frequentare gli artisti dell'avanguardia dadaista, stabilitisi anch'essi nella Grande Mela. Sempre in questo periodo, e sempre a causa delle condizioni di salute della figlia, Elsa si trasferì a Parigi. Fu qui che,ovviamente, Elsa Schiaparelli entrò in stretto contatto con l'ambiente della moda dell'epoca: secondo le parole della stessa Schiaparelli, sembra che il colpo di fulmine per la moda sia avvenuto dopo una sua visita assieme d un'amica all'atelier di Poiret.
La prima creazione di Elsa nasce da un'intuizione: viene attirata da un abito fatto a maglia da una rifugiata armena; tra le due donne comincia una collaborazione: la Schiaparelli ha le idee, l'altra le realizza. Da allora la sua immaginazione si scatena: la Schiaparelli presentò nel 1927 la sua prima collezione, ispirata al futurismo e allo stilista francese Paul Poiret; fu però il golf “trompe l’oeil”, con un disegno di un grande nodo a forma di papillon sul davanti, a lanciarla nel mondo della moda.
All'inizio degli anni Trenta stabili la sua maison in place Vendome, e da lì ogni anno lanciò le sue collezioni, tutte a tema e tutte fantasiose, ma con grande unità stilistica. Disegnava personalmente i modelli in album di schizzi minuziosi ed eleganti. Sia che le creazioni esclusive fossero abiti unici, sia che fossero rivolte a un pubblico più vasto, la Schiaparelli creava le sue opere con la stessa, identica concentrazione.
Da quel momento Elsa Schiaparelli fu considerata l'antagonista principale di Chanel nel mondo della moda francese. Opposti gli stili: rigoroso e semplice quello di Chanel, ricco e fantasioso quello di Schiaparelli; opposte le origini: povera la prima, aristocratica la seconda. Entrambe tuttavia avevano in mente una donna libera e indipendente,che non si vergognasse di indossare i loro capi. Il successo di Schiaparelli arrivò mentre la moda del secolo giungeva a una svolta: dall'abito piatto e senza forma della Garçonne, che furoreggiava negli anni Venti, si tornò a una moda più femminile, con la vita al punto naturale, abiti sotto al polpaccio di giorno e lunghi da sera, tacchi alti. Proprio insieme a Chanel, la Schiaparelli fu una delle prime a capire che in futuro la formula vincente per la moda sarebbe stato l'abito pronto, da poter eseguire in serie. Anticipando i tempi, Elsa aveva anche capito che la sfilata è una vetrina, uno spettacolo per i compratori, ma che la vera moda si faceva col prêt-â-porter.
Con il passare degli anni i decori degli abiti, delle giacche e dei tailleur creati da Schiaparelli, più conosciuta come “Schiap” (diminutivo affibbiatole a Parigi, probabilmente per semplificare la pronuncia, che lei stessa subito adottò), cominciarono a divenire più complicati, mentre la necessità di sovvertire le regole della moda si fecero più urgenti: ispirata dal movimento surrealista, compose delle mise eleganti punteggiate da dettagli fantasiosi: cravatta trompe l’œil su gilet morbido, golf a forma di scheletro o ancora guanti di raso con effetto ad unghia finte, le sue creazioni trapelavano lo scherno. I suoi legami con i surrealisti come Salvador Dali o Jean Cocteau, la fecero sfidare le convenzioni e osare l’impensabile.
Da quel momento Elsa Schiaparelli fu considerata l'antagonista principale di Chanel nel mondo della moda francese. Opposti gli stili: rigoroso e semplice quello di Chanel, ricco e fantasioso quello di Schiaparelli; opposte le origini: povera la prima, aristocratica la seconda. Entrambe tuttavia avevano in mente una donna libera e indipendente,che non si vergognasse di indossare i loro capi. Il successo di Schiaparelli arrivò mentre la moda del secolo giungeva a una svolta: dall'abito piatto e senza forma della Garçonne, che furoreggiava negli anni Venti, si tornò a una moda più femminile, con la vita al punto naturale, abiti sotto al polpaccio di giorno e lunghi da sera, tacchi alti. Proprio insieme a Chanel, la Schiaparelli fu una delle prime a capire che in futuro la formula vincente per la moda sarebbe stato l'abito pronto, da poter eseguire in serie. Anticipando i tempi, Elsa aveva anche capito che la sfilata è una vetrina, uno spettacolo per i compratori, ma che la vera moda si faceva col prêt-â-porter.
Con il passare degli anni i decori degli abiti, delle giacche e dei tailleur creati da Schiaparelli, più conosciuta come “Schiap” (diminutivo affibbiatole a Parigi, probabilmente per semplificare la pronuncia, che lei stessa subito adottò), cominciarono a divenire più complicati, mentre la necessità di sovvertire le regole della moda si fecero più urgenti: ispirata dal movimento surrealista, compose delle mise eleganti punteggiate da dettagli fantasiosi: cravatta trompe l’œil su gilet morbido, golf a forma di scheletro o ancora guanti di raso con effetto ad unghia finte, le sue creazioni trapelavano lo scherno. I suoi legami con i surrealisti come Salvador Dali o Jean Cocteau, la fecero sfidare le convenzioni e osare l’impensabile.
Con la seconda guerra mondiale, il successo di Elsa Schiapparelli si offuscò. Si dovette aspettare la fine del conflitto e l'arrivo degli anni 50 perché la stilista franco-italiana si rimettesse a creare formando stilisti come Hubert de Givenchy o Pierre Cardin. Nel 1954 diede i suoi addii alla scena della moda, e si ritirò negli Stati Uniti dove nel 1973.
c.
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