American Horror Story


Genealogia immobiliare è il termine che indica la ricostruzione della storia di un’abitazione e, soprattutto, quella degli inquilini che vi hanno vissuto.
Conoscere il pedigree di una casa prima di andarci a vivere sta diventando un’abitudine tanto che alcune ville importanti sono munite di depliant di accompagnamento.
Per alcune persone il passato custodito all’interno delle quattro mura è condizione imprescindibile per la scelta e l’acquisto della casa. In molti casi, la scoperta di macchie oscure nel passato, come omicidi o eventi sospetti, provoca la diminuzione del valore di mercato dell’immobile.
In altri, la storia, il passato e talvolta i misteri e le leggende aumentano l’interesse, il desiderio e il fascino di un luogo.
Come un oggetto vintage, che acquista valore e significato grazie al suo passato, alcune abitazioni divengono celebri grazie a chi ci ha vissuto, a ciò che vi è accaduto all’interno o all’aura di mistero che è capace di creare.

American Horror Story è una serie tv che racconta in ogni episodio il passato e il presente di un’abitazione infestata da misteriose presente.
La famiglia Harmon non impiega molto a capire che strani personaggi e incomprensibili avvenimenti ruotano attorno all’orbita della loro casa senza riuscire ad allontanarsene deviando per la tangente.

Sin dal primo episodio l’inquietante figura della governante Moira O’Hara (interpretata da Frances Conroy e Alex Breckenridge) lascia intuire lo sdoppiamento della realtà. Vista dalle donne come un’anziana signora con un occhio di vetro e invece percepita dagli occhi degli uomini come una ragazza sexy, sfacciata e provocante.



Anche l’invadente vicina di casa Constance Langdon (interpretata da Jessica Lange) appare una figura molto inquietante, arrogante e presuntuosa. E’ uno dei caratteri che preferisco!



L’inquietante e geniale sigla dal sapore un po’ retro rende immediatamente l’idea dell’atmosfera della serie tv. Proponendo una serie di immagini, ciascuna della durata di pochi frame, che rientrano subito nell’immaginario dell’horror, utilizza la tecnica delle connessioni inconsce.


Da fifona quale sono desidero fornire il più importante consiglio di visione: se siete spettatori suscettibili e poco coraggiosi non guardate American Horror Story al buio, di sera e da soli; optate invece per la luce e magari qualche ironica amica come spalla a cui aggrapparvi!

Buona visione,
A.

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