il decalogo della gentilezza


Nel film "Cenerentola" di Kenneth Branagh la mamma della protagonista, in punto di morte, dà un consiglio prezioso per tutti: < Abbi coraggio e sii gentile! >
Passata di moda e ora ritornata sulla cresta dell'onda, grazie a tanti libri e film (Elogio della gentilezza di A. Philips e B. Taylor / Il piacere della gentilezza. Piccolo trattato sulla buona educazione nell'era globale di B.Buffon ), la gentilezza può rivelarsi un'arma vincente, anche se non è sempre facile. 
C'è chi ci crede così profondamente da creare un movimento internazionale per convincere la gente ad uscire dal tunnel autodistruttivo del narcisismo, il World Kindness Movement; in Italia l'associazione affiliata è la Gentletude, che organizza corsi per tutte le età gestiti da volontari e pubblica newsletter.




Ecco il decalogo della gentilezza
1. Gentili si diventa, non si nasce: i bambini puntano i piedi e non condividono mai i loro giochi, ma cambieranno. Almeno lo si spera per loro, ma devono allenarsi duramente e fin da piccoli. Se fin dall'inizio ci si esercita a far sedere una persona anziana sulla metro, da grandi non si sdraieranno mettendo i piedi sui sedili dei mezzi pubblici. 
2. Non da soli: la gentilezza è alla base delle relazioni, significa ritenere l'altra persona degna di rispetto e ascolto.
3. Ingrediente base è la fiducia: se pensi che l'altro sia un nemico, difficile allora comportarsi bene; scuola e famiglia dovrebbero insegnare ad avere fiducia nel prossimo. Un esempio dagli USA? Arriva un nuovo vicino, per evitare dissapori e disagi, fate un pensierino!
4. Convenienza: comportarsi gentilmente permette sempre - o quasi! - di essere trattati a nostra volta con gentilezza. Spiegare con garbo ai pazienti perché il medico è assente aiuta a non essere presi per il collo; dimostrare interesse verso un nuovo collega, rafforza il senso di appartenenza.
5. Con la crisi, ancora di più: oggi, con la crisi e le frenesia del nostro tempo, le carinerie sono un lusso e una perdita di tempo. Invece no, perché proprio in questi momenti si deve dar valore a quelle piccole cose che fanno stare bene, a volta basta un sorriso, che è pure gratis!
6. Aiuta a far carriera: l'impiegato gentile ha sempre l'attenzione di tutti, creando coesione; non strumentalizza il proprio ruolo, ma con una buona parola oggi e una domani, i collaboratori daranno il meglio; un manager gentile sa anche essere anche autorevole.
7. E' un deterrente: aiuta moltissimo nello smontare l'aggressività, nostra e degli altri. In situazioni difficili meglio sorridere e distendere l'atmosfera per risolvere il tutto.
8. Conta l'originale e non le imitazioni: la gentilezza p reciprocità, non strumentalizzazione; non meccanica ripetizioni di lezioni imparate controvoglia, come quando si cede il post sul tram alla donna incinta non perché ce l'hanno detto, ma perché è giusto che sia così!
9. Le parole chiavi sono generosità, autenticità e empatia: bisogna mettersi nei panni degli altri; quando si è in coda al supermercato far passare avanti chi ha un carrello semivuoto non ci costa nulla, la prossima volta potrebbe toccare a noi!
10. Niente "mors tua, vita mea", meglio "vita tua, vita mea": più facciamo cose per gli altri, meglio stiamo noi; con la gentilezza diamo il meglio e facciamo una bella figura, anche con noi stessi!
c.

fonte: iodonna.it

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