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giovedì 31 marzo 2011

Two Beauty Secrets

Dall’esperienza L’Oreal è nata la linea Studio Secrets Professional che prodotti di alta qualità a prezzi competitivi. 
La Base Levigante Rinnovatrice grazie a una texture simile a una mousse riempie tutte le imperfezioni della pelle, come piccole rughette e pori, rendendola levigata ed uniforme.
Un punto forte di questo prodotto è che, una volta applicato, diventa impercettibile alla vista e non crea l’indesiderato “effetto maschera”.
Dopo l’applicazione la pelle risulta setosa e compatta.



Boucler d’ongle by Mavala
Dopo aver sottoposto le mie unghie allo stress della ricostruzione ho deciso di coccolarle e rimetterle in forma.
Il trattamento proposto da Mavala garantisce una protezione totale dell’unghia da urti e aggressioni e ne consente la ricostituzione.
La Fase I è costituita da uno smalto fortificante al quale sono state aggiunte delle fibre di nylon che formano un reticolo uniforme sulla superficie dell’unghia per rinforzarla.
Compito della Fase II è quello di livellare la superficie dell’unghia eliminando le irregolarità creata dalle fibre di nylon precedentemente applicate.
Terminato il trattamento l’unghia appare più lucida, sana e bella. Se il colore rosa offerto dal trattamento non soddisfa pienamente è possibile proseguire la manicure applicando uno smalto colorato.




Da provare,
A.

mercoledì 23 marzo 2011

Gwyneth ci insegna a vivere bene!

La Paltrow è uno dei miei personaggi preferiti: attrice fantastica (la adoro quando interpreta Margot Tennenbaum), mamma premurosa, cantante di tutto rispetto (l'avete sentita cantare nei panni di Holly Holiday in Glee?? E' meravigliosa!!) e ora blogger. Ebbene si, Gwyneth ha lanciato un suo sito, GOOP, dove dà a tutte noi delle dritte sul lifestyle e ci consiglia una serie di esperienze che vale la pena di fare per rendere la propria vita più interessante. Ed è subito stato un successone!



In questo sito, elegante ma allo stesso tempo divertente, si trova di tutto: dai consigli per la buona cucina ai giochi più belli per i bambini; si parla di fitness, di diete con tanto di ricette e tutorial che vedono la Paltrow in prima linea ai fornelli, di wellness, di letture e di viaggi, ogni settimana infatti l'attrice propone mete e indirizzi che lasciano senza fiato.“Visitate posti che non avete mai visto prima e lasciatevi incuriosire da tutto, ma soprattutto, non siate pigri, né passivi. Non perdete tempo. E cercate di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo” .


Ovviamente non mancano le dritte sulla moda: un little black dress non può mancare nell'armadio di ogni donna, così come il trench, che è considerato da Gwyneth un ottimo passpartout; vengono poi consigliate anche delle griffes etiche e rispettose dei diritti della natura e dell'uomo.


Grazie a tutti gli ottimi consigli, la newsletter della Paltrow è diventata subito un caso mediatico: “Amo viaggiare, cucinare, mangiare, prendermi cura di me e della mia mente. Amo essere una madre ma anche lavorare sodo per la mia carriera” spiega alle sue seguaci la diva.




“Investi in qualcosa di buono. Trasforma la tua vita nella migliore possibile” a sentire queste parole possono sembrare banalità ma quando a dirle è Gwyneth Paltrow la situazione cambia.





c.

venerdì 18 marzo 2011

FOR JAPAN WITH LOVE


FOR JAPAN WITH LOVE
Colgo l'occasione per ricordarvi di donare un aiuto. Telefonate da telefono fisso o inviate un sms al 45500 per donare due euro alla Croce Rossa Italiana.

...::: 日本 がんばって!:::...




c.

domenica 13 marzo 2011

Torta di carote con madorle, noci e nocciole



300 g di carote
300g tra noci, nocciole e mandorle
4 uova
200 g di zucchero
80 g di farina
1 bustina di lievito

Frullare le noci, le nocciole e le mandorle.
A parte tritare le carote e aggiungere zucchero, uova e farina. Aggiungere le noci, le nocciole e le mandorle tritate.
Unire al composto una bustina di lievito e un pizzico di sale e cuocere a 180° per 40 minuti.

Facile, veloce e senza burro.

Lasciatevi tentare,
A.

Emma Watson & Alberta Ferretti

Emma si toglie definitivamente di dosso i panni di Hermione: dopo la campagna pubblicitaria per Burberry's (che l'ha fatta diventare un'icona di stile) e il nuovo look, la Watson entra direttamente nel mondo della moda con la creazione di una capsule collection ecologica per Alberta Ferretti.


La collezione è composta da due abiti, una maxi gonna, una blusa e degli short con pizzo che saranno in vendita dal prossimo 21 marzo sul sito www.albertaferretti.com. "La collezione è completamente organica, dalla raccolta e filatura del cotone fino al suo lavaggio, tessitura e colorazione delle nostre stoffe", ha spiegato Alberta Ferretti.







 

I prezzi vanno dai 250 agli 850 euro  e parte del ricavato andrà a sostegno di People Tree, un'organizzazione no profit che si occupa di moda attraverso i principi del commercio equo e solidale.

Prezzo a parte, la particolarità della linea disegnata dalla Watson è la vestibilità: ogni creazione infatti riesce a combinare l'aspetto romantico ma lussuoso tipico della Ferretti e le esigenze più pratiche che hanno le ragazze, come Emma.


c.

mercoledì 9 marzo 2011

I love shopping on line - SaldiPrivati


Avevo già parlato della comodità di fare shopping online QUI
Lavorando in una zona periferica di Milano non posso concedermi il lusso di passeggiare ammirando le vetrine dei negozi durante la pausa pranzo; ne consegue che devo rinunciare alla mia instancabile voglia di fare shopping e al mio desiderio di avere sott’occhio tutte le svendite, gli affari imperdibili e le nuove proposte della stagione? Assolutamente no.
La mattina sono troppo pigra per presentarmi al cospetto di una commessa e di sera i battenti delle boutique sono già chiusi ma non mi rassegno.
Per fortuna esistono infiniti escamotages in grado di colmare le carenze delle più irrefrenabili shop addict. Per esempio si possono commissionare gli acquisti a mamme, cugine o amiche fidate oppure si può stilare una lista dei desideri durante la settimana e viziarsi nel weekend. Ma la modalità più comoda è quella di acquistare con un click.
Superato l’ostacolo iniziale, costituito dal riporre fiducia nel sito a cui ci siamo iscritte, e accertate la sua affidabilità, la serietà, la convenienza e la sintonia con esso, la strada è tutta in discesa. Con una frequenza regolare si ricevono newsletter che aggiornano e invogliano all’acquisto.
SaldiPrivati.com ogni giorno propone un serie di vendite variegate (dall’abbigliamento alle calzature, dagli accessori per la cucina agli addobbi di natale, dai dolci ai dvd, dai libri ai giocattoli), in grado di soddisfare tutti i gusti e soprattutto scontate!
Sembra una di quelle situazioni in cui appare tutto troppo bello per essere vero e ci si chiede dove sia la nota negativa. Comodità, prezzi ridotti, sistema di pagamento sicuro, grandi e piccole marche di qualità, niente sacchetti pesanti o problemi di parcheggio sono alcuni dei vantaggi che fanno dimenticare l’unica ma inevitabile nota dolente: 7 euro per la spedizione (peraltro spesi bene considerata l’efficienza delle consegne).
Non ci sono condizioni climatiche, di salute o festività avverse: è sempre tutto a portata di mouse. L’unico rischio è quello di non trovare la vendita che fa al caso nostro ma basta avere pazienza.
Niente sacchetti pesanti da trascinare da un negozio all’altro ma solo una ciliegina sulla torta, la sorpresa finale: lo scatolone griffato SaldiPrivati che contiene i nostri acquisti e ci aspetta in camera, dopo una lunga giornata di lavoro.

Ecco alcune delle mie spese:

L’Oreal ombretto mineral color jaune – 2,99 €


L’Oreal Elvive siero nutri gloss - 2,99 €

L’Oreal fondotinta Visible Lift – 7,69 €

L’Oreal mascara double extension – 7,99 €

L’Oreal siero rinnovatore ciglia – 7,49 €

Birkenstock Madrid argento – 29,90 €


White Star – Guide viaggi National Geographic (Londra, Grecia, New York, Parigi, Barcellona, Madrid) – 3,50 € l’una

Non vedo l’ora di ricevere il mio ultimo ordine: due paia di mocassini uno argento e uno platino!

Se volete ricevere l’invito contattatemi QUI
A.

sabato 5 marzo 2011

Torta all'olio di oliva con scorze di agrumi





Premetto che non sono un'amante delle torte al limone o con note agrumate e che quando mi sono imbattuta in questa ricetta non ero convinta fino in fondo di volerla realizzare perchè pensavo che un dolce al cioccolato mi avrebbe dato più soddisfazioni sia durante la preparazione sia al palato.
Eppure, sarà per la semplicità degli ingredienti, per il poco tempo necessario, per l'assenza di burro o forse perchè alla mia mamma piacciono molto questi sapori, mi sono decisa e il risultato è stato ottimo.

2 uova
160 g di zucchero semolato
2 cucchiaini di scorza d'arancio finemente grattugiata
2 cucchiaini di scorza di limone finemente grattugiata
125 g di olio di oliva
185 g di farina autolievitante
60 ml di latte
60 ml di succo d'arancia

Preriscaldare il forno a 180°.
Frustare le uova e lo zucchero in un recipiente largo fino ad amalgamare bene il tutto. Unire le scorze di limone e di arancia, quindi incorporare gradualmente l'olio di oliva.
Aggiungere la farina settacciata alternandola con il latte e il succo d'arancia.
Mescolare delicatamente il composto per 30 secondi.
Varsare nella tortiera predisposta e cuocere per 30-40 minuti (finchè lo stuzzicadenti non esce pulito una volta inserito al centro della torta).
Una volta spento il forno lasciarla all'interno per 10 minuti circa prima di toglierla e farla raffreddare.
A piacere, questa torta può essere spolverata con lo zucchero a velo prima di essere servita.

Morbida e per niente asciutta, la sua consistenza ricorda vagamente le "Camille" Mulino Bianco.

Un dolce facile e veloce da preparare e adatto per ogni occasione, dalla colazione al dopo cena passando per la merenda o il the delle 5.00.

Provatela,
A.

giovedì 3 marzo 2011

L'ombra del vento


"Era un tempio tenebroso, un labirinto di ballatoi con scaffali altissimi zeppi di libri, un enorme alveare percorso da tunnel, scalinate, piattaforme e impalcature: una gigantesca biblioteca dalla geometria impossibile." [...] "Benvenuto nel Cimitero dei Libri Dimenticati, Daniel [...] Questo luogo è un mistero, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto e l'anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza. [...] La tradizione vuole che chi viene qui per la prima volta deve scegliere un libro e adottarlo, impegnandosi a conservarlo per sempre, a mantenerlo vivo. [...] Mi aggirai in quel labirinto che odorava di carta vecchia, polvere e magia per una mezzora. Lasciai che la mia mano sfiorasse il dorso dei libri disposti in lunghe file, affidando la mia scelta al tatto. [...] Mi balenò in mente il pensiero che dietro ogni copertina si celasse un universo infinito da esplorare e che, fuori di lì, la gente sprecasse il tempo ascoltando partire di calcio e sceneggiati alla radio, paga della sua mediocrità. Non so dire se dipese da queste riflessioni, dal caso o dal suo parente nobile, il destino, ma in quell'istante ebbi la certezza di aver trovato il libro che avrei adottato, o meglio, il libro che avrebbe adottato me. Sporgeva timidamente da un ripiano, rilegato in pelle color vico, col titolo impresso sul dorso a caratteri dorati. Accarezzai quelle parole con la punta delle dita e le lessi in silenzio. Juliàn Carax, L'ombra del vento. Non conoscevo né il titolo né l'autore, ma non mi importava. Era una decisione irrevocabile, da entrambe le parti. Presi il libro e lo sfogliai con cautela: le sue pagine palpitarono come le ali di una farfalla a cui viene restituita la libertà."

Da questo momento una serie di avvincenti intrecci mi ha indotta ad una lettura “matta e disperatissima”. E’ uno di quei libri in cui l’avvicendarsi di storie e di eventi incuriosisce e coinvolge e i luoghi descritti appaiono nitidamente nell’immaginazione. L’elevato numero di personaggi, di flashback e di racconti nel racconto riesce ad essere apprezzato anche da chi, come me, ci mette un po’ a memorizzare i nomi delle persone, delle vie e dei posti.
Sono due le suggestioni riaffiorate nella mia mente durante la lettura di questo libro che voglio condividere.
La prima riguarda la vecchia biblioteca del mio paese e il suo metodo di catalogazione dei libri in prestito. Diversamente da quanto accade oggi (l’etichetta con il codice a barre facilita una serie di operazioni), quando ero piccola l’ultima pagina dei libri aveva una taschina al cui interno vi era un biglietto in cartoncino sul quale veniva impressa con un timbro la data di inizio del prestito accanto alla quale veniva apposta la firma della persona che “adottava” quel testo per un periodo limitato di tempo. Oltre ad osservare l’immagine in copertina, leggere la sinossi, valutare il numero delle pagine e informarsi su titolo ed autore era prassi dare una sbirciata ai lettori che prima di me avevano scelto quel libro. Alcuni erano miei amici, altri amici dei miei fratelli, altri ancora conoscenti e poi c’erano nomi di persone che non evocavano in me alcuna immagine. La popolarità di un libro dipendeva dal numero delle firme sul cartoncino e mi piaceva sapere chi aveva contribuito a “mantenere vivo” quel racconto prima di me.
La seconda suggestione è l’immagine di Barcellona, in cui è ambientato “L’ombra del vento”. Le passeggiate per La Rambla, il Tibidabo, il suo essere città di mare, il ristorante “Los Caracoles”, il clima ospitale, la sangria e la paella, i colori e i profumi del mercato di Sant Josep meglio noto come mercato de La Bouqueria sono alcuni degli elementi che, a mio avviso, rendono questa città accogliente e solare. A ciò si aggiunge l’aspetto più commerciale: regno di Zara, Pull and Bear, Bershka, Stradivarius & co. è la patria dello shopping low cost e del divertimento. Accanto a locali storici e tipici non manca l’Hard Rock Cafè in Plaça de Catalunya che proprone Caesar Salad e Hamburger imperdibili!

Buona lettura,
A.

mercoledì 2 marzo 2011

La moda nella storia.4 _ Elsa Schiaparelli


Elsa Schiaparelli, l'inventrice del rosa shocking.

Elsa Schiaparelli, sarta e stilista italiana, insieme a Coco Chanel, è stata considerata una delle più influenti figure della moda all'inizio del ventesimo secolo.
Nata a Roma nel 1903 da una famiglia intellettuale e altolocata, a metà degli anni Dieci si trasferì a Londra dove conobbe il conte William de Wendt de Kerlor, che sposò. All'inizio degli anni Venti la coppia si trasferì a New York e ebbero una figlia, che fu chiamata Gogo. Tuttavia il matrimonio si rivelò fallimentare e la Schiaparelli rimase sola con una figlia, che si ammalò di poliomelite; fu questo, però, il periodo in cui la Schiaparelli conobbe e cominciò a frequentare gli artisti dell'avanguardia dadaista, stabilitisi anch'essi nella Grande Mela. Sempre in questo periodo, e sempre a causa delle condizioni di salute della figlia, Elsa si trasferì a Parigi. Fu qui che,ovviamente, Elsa Schiaparelli entrò in stretto contatto con l'ambiente della moda dell'epoca: secondo le parole della stessa Schiaparelli, sembra che il colpo di fulmine per la moda sia avvenuto dopo una sua visita assieme d un'amica all'atelier di Poiret.
La prima creazione di Elsa nasce da un'intuizione: viene attirata da un abito fatto a maglia da una rifugiata armena; tra le due donne comincia una collaborazione: la Schiaparelli ha le idee, l'altra le realizza. Da allora la sua immaginazione si scatena: la Schiaparelli presentò nel 1927 la sua prima collezione, ispirata al futurismo e allo stilista francese Paul Poiret; fu però il golf “trompe l’oeil”, con un disegno di un grande nodo a forma di papillon sul davanti, a lanciarla nel mondo della moda.




All'inizio degli anni Trenta stabili la sua maison in place Vendome, e da lì ogni anno lanciò le sue collezioni, tutte a tema e tutte fantasiose, ma con grande unità stilistica. Disegnava personalmente i modelli in album di schizzi minuziosi ed eleganti. Sia che le creazioni esclusive fossero abiti unici, sia che fossero rivolte a un pubblico più vasto, la Schiaparelli creava le sue opere con la stessa, identica concentrazione.
Da quel momento Elsa Schiaparelli fu considerata l'antagonista principale di Chanel nel mondo della moda francese. Opposti gli stili: rigoroso e semplice quello di Chanel, ricco e fantasioso quello di Schiaparelli; opposte le origini: povera la prima, aristocratica la seconda. Entrambe tuttavia avevano in mente una donna libera e indipendente,che non si vergognasse di indossare i loro capi. Il successo di Schiaparelli arrivò mentre la moda del secolo giungeva a una svolta: dall'abito piatto e senza forma della Garçonne, che furoreggiava negli anni Venti, si tornò a una moda più femminile, con la vita al punto naturale, abiti sotto al polpaccio di giorno e lunghi da sera, tacchi alti. Proprio insieme a Chanel, la Schiaparelli fu una delle prime a capire che in futuro la formula vincente per la moda sarebbe stato l'abito pronto, da poter eseguire in serie. Anticipando i tempi, Elsa aveva anche capito che la sfilata è una vetrina, uno spettacolo per i compratori, ma che la vera moda si faceva col prêt-â-porter.
Con il passare degli anni i decori degli abiti, delle giacche e dei tailleur creati da Schiaparelli, più conosciuta come “Schiap” (diminutivo affibbiatole a Parigi, probabilmente per semplificare la pronuncia, che lei stessa subito adottò), cominciarono a divenire più complicati, mentre la necessità di sovvertire le regole della moda si fecero più urgenti: ispirata dal movimento surrealista, compose delle mise eleganti punteggiate da dettagli fantasiosi: cravatta trompe l’œil su gilet morbido, golf a forma di scheletro o ancora guanti di raso con effetto ad unghia finte, le sue creazioni trapelavano lo scherno. I suoi legami con i surrealisti come Salvador Dali o Jean Cocteau, la fecero sfidare le convenzioni e osare l’impensabile.


Con la seconda guerra mondiale, il successo di Elsa Schiapparelli si offuscò. Si dovette aspettare la fine del conflitto e l'arrivo degli anni 50 perché la stilista franco-italiana si rimettesse a creare formando stilisti come Hubert de Givenchy o Pierre Cardin. Nel 1954 diede i suoi addii alla scena della moda, e si ritirò negli Stati Uniti dove nel 1973.




c.