Pulire... è COOL!


Method, l’azienda di prodotti ecologici per l’igiene della casa e del corpo fondata nel 2011 a San Francisco ha raggiunto un fatturato annuo di circa cento milioni di dollari.
Ottimo risultato per una “soap company”, come l’hanno definita i suoi fondatori Adam Lowry e Eric Ryan. Apparentemente in contrapposizione per il loro aspetto fisico (alto, capelli corti e scuri e look sportivo per il primo, caschetto biondo e stile formale – metterebbe la cravatta persino per andare a dormire – per il secondo che, in piedi, arriva alla spalla del suo socio), hanno sapientemente creato una sinergia tra sostenibilità ambientale e design.


I loro prodotti sono biodegradabili, hanno ingredienti che provengono dalle piante e non sono quindi né chimici né tossici.
Inoltre, nel loro minimalismo, sono belli!






Perché relegare i detersivi in bui e freddi armadietti o impilarli in dispense stracolme? “L’obiettivo è di farli diventare accessori della casa, che non vanno nascosti nel ripostiglio” dicono.
Il packaging di una delle prime linee lanciate sul mercato è stato affidato al designer Karim Rashid.

Il segreto del successo dei loro prodotti risiede in parte anche nel diverso know how dei due businessmen; Lowry è un ingegnere chimico che prima di approdare nel settore dell’igiene ha lavorato nella fondazione scientifica Carnegie come climatologo, Ryan invece è un esperto di marketing e ha lavorato per compagnie come Gap e Saturn. La loro amicizia risale ai tempi del college quando vivevano in lurido (incredibile!) appartamento con altre cinque persone.
I ragazzi sono cresciuti e“People Against Dirty” (Gente contro lo sporco) è ora il loro motto nonché principio ispiratore  del loro libro Squeaky Green: The Method Guide to Detoxing Your Home. Il manuale svela i “dirty secrets” dell’industria, ovvero le sostanze dannose per la salute che si nascondono nei detersivi di largo consumo. Naturalmente il saggio ha scatenato numerose polemiche. La risposta degli autori? “D’altronde, era ora che i lettori scoprissero quanto facesse male il detergente con cui lavano la vasca da bagno…”.




A.

Nessun commento:

Posta un commento