Occhi grandi, spalancati, sguardo da cerbiatto spaventato. Corpo minuto, modi delicati. La timidezza e l’emotività di Emma Pillsbury appaiono all’istante. La vocina e la sua misofobia contribuiscono a denotare una personalità fragile.
I suoi outfit ordinatissimi e composti da camicine, golfini e fiocchi sembrano appartenere ad un’epoca passata ma al tempo stesso alla lista dei desideri di una signorina bon ton moderna.
E’ uno dei personaggi più amati e apprezzati della serie televisiva Glee perché porta con sè tutti i suoi limiti e i suoi difetti ed è in grado di tramutarli in ottimi consigli da dispensare agli studenti e ai colleghi in difficoltà.
Occhi grandi, bocca piccola, sopracciglia disciplinate, guance rosa: segnali di mansuetudine e mitezza che richiamano il fascino della perfettina, molto simile ad una bambola. Un modello assoluto di femminilità e buon gusto.
L’aspetto estetico porta con sé un codice di grazia e di comportamento. Nessuna donna come la perfettina è ordinata e infiocchettata per piacere all’uomo, ai genitori e a chi detiene il potere e vuole avere certezza di obbedienza.
A questo modello si contrappone fortemente la “donna sixties”, un’autentica frattura di stile. Chiome selvagge, sopracciglia folte, labbra nude sono una scandalo agli occhi della perfettina perché esprimono la volontà di mostrarsi liberamente, con naturalezza, senza sottostare a schemi sociali. Scompare così l’allacciatura con i bottoni a favore del velcro e della zip.
Ed è proprio la zip che contraddistingue la mise sportiva di Sue Sylvester, caratterialmente ed esteticamente opposta a Emma.
Le trovo fantastiche entrambe. E voi?
A.
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