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venerdì 29 luglio 2011

LO STILE BON TON NON PASSA MAI DI MODA

Sbirciando tra le pagine online di Vogue mi sono imbattuta nelle collezioni Resort di Prada e Miu Miu (che è tra le mie maison di moda preferite); lo stile bon ton è più che eclatante: colori pastello, pizzi, scolli a barchetta o colli arrotondati, pettinature castigate e gioielli sberluccicanti dalle forme morbide, è decisamente tutto di mio gusto!!

miu miu

miu miu

Se Miu Miu osa con vestitini più corti, quelli proposti da Prada invece ricordano tanto lo stile chic-parigino.

prada
prada

Sono proposti poi dei capi dai colori delicati, che mi ricordano tanto dei pasticcini, ma soprattutto le vetrine della pasticceria LA DUREE con i suoi favolosi macarones (per chi non lo sapesse, La Duree ha aperto un punto vendita anche a Milano, in una traversa di via Torino!).
miu miu
miu miu
prada
prada

Con mio grande rammarico devo ammettere che la forma delle scarpe si sta di nuovo affusolando, il ritorno della punta si sta facendo sentire, anche se qui rimane solo accennata e quindi risulta discreta e elegante.
prada

Mescolato allo stile Bon Ton c'è anche un ritorno agli anni '60 con stoffe a quadretti che fanno tanto scampagnata con gli amici e donano un'aria sbarazzina.
miu miu
miu miu
Insomma un mix di colori e di stili che a me piace proprio!


SIGNORINE BON TON CERCASI, MEGLIO SE ALTERNATIVE! :)


c.

martedì 26 luglio 2011

La moda nella storia.6 _ Yves Saint Laurent

Yves Mathieru Saint Laurent era nato a Orano, in Algeria, il primo agosto 1936. 

Giunto a Parigi nel 1953, mostrò i suoi bozzetti al direttore di Vogue dell'epoca, Michel de Brunhoff, il quale lo introdusse all'atelier del maggior couturier del tempo, Christian Dior, che lo prese nella sua maison a soli 17 anni e lo fece diplomare all'Ecole d la Chambre Syndacale de la Couture di Parigi.
Sarà proprio il giovane Yves, perennemente nascosto dietro gli spessi occhiali da miope, a raccogliere l'eredità dello stilista alla sua morte e nel 1958  ottenne il primo trionfo con la collezione Trapeze; YSL non poteva nemmeno immaginare che la sua prima collezione avesse tanto successo, dovunque di parlava di lui e veniva soprannominato "L'enfant prodige". Putroppo però il sogno viene duramente spezzato, la sua patria richiama il govane stilista a svolgere il servizio militare, impegno che lo porterà ad interrompere i rapporti con la maison Dior, la quale lo sostuirà con Marc Bohan.


Dopo un periodo di crisi, Yves si riprese egregiamente fondando una propria casa di moda grazie agli aiuti economici di amici e mecenati: il successo fu immediato, anche al di là dell'Atlantico; la boutique di Rue Spontini divenne il negozio più ambito e vistato della Parigi anni '60. La qualità sartoriale dei tessuti e delle lavorazioni, unite a linee semplici e pulite - una novità per l'epoca - conquistarono sia le pragmatiche statunitensi che le raffinate europee. Ne è un esempio il celeberrimo abito Mondrian, diventato un simbolo della stile di YSL e della moda sixties.




Alla fine degli anni '60 vide la luce anche il primo smoking da donna, il capo che - ha ricordato Pierre Bergé - "è quello che simbolizza meglio la complicità di Yves Saint Laurent con le donne". Un successo proseguito per tutti gli anni '70, '80 e '90, con lo stilista a occuparsi del lato creativo e Bergé a sviluppare quello commerciale, secondo uno schema che fondeva lavoro e vita privata.



All'inizio del nuovo millennio, con Saint Laurent alle prese con le nevrosi che lo avevano accompagnato sempre ("Ho conosciuto quei falsi amici che sono i tranquillanti e le droghe, la prigione della depressione e delle cliniche. Faccio parte di quella che Marcel Proust chiama ‘La magnifica e lamentosa famiglia dei nevrotici'", ebbe modo di dire) e i primi sintomi della malattia che lo avrebbe poi portato alla fine - un tumore al cervello - lo stilista progettò il ritiro dall'attività. Dopo aver festeggiato nel 1998 i quarant'anni di carriera con una storica sfilata sul campo di calcio dove si sarebbe poi svolta la finale della Coppa del Mondo tra Francia e Brasile (poi vinta dai transalpini), l'anno dopo la sezione prêt-à-porter e i profumi furono acquistate dalla maison Gucci.


Nel 2002 Saint Laurent diede l'addio alla moda attiva e, poco dopo,diede vita alla fondazione creata con l'inseparabile Pierre Bergé, attiva anche nella lotta all'Aids, che ha sede in avenue Marceau, dove la maison si era trasferita nei primi anni '80, seguendo lo sviluppo impetuoso del marchio e il suo successo "di pubblico e di critica", testimoniato anche dalle numerose mostre ed esposizioni che i musei di tutto il mondo hanno dedicato alle creazioni di YSL. Proprio nelle opere d'arte lo stilista trovava spesso le ispirazioni per dare vita alle sue collezioni, in un costante rimando fra sponde opposte di quell'universo del bello di cui è stato un protagonista assoluto, un continuo omaggio ai maestri dell'arte del Novecento. Oltre all'idea di trasferire alcuni capi tipici del guardaroba maschile in quello femminile, Yves è stato uno dei primi a fondere con l'haute couture elementi folcloristici ed etnici.


Lo stilista è morto a Parigi il primo giugno del 2008 all'età di 72 anni.Dopo la sua comparsa, il suo compagno Pierre decise di mettere all'asta la collezione dello stilista, che in circa 50 anni aveva acquistato 730 opere d'arte tra cui quadri di Picasso, Matisse e Mondrian; una parte del ricavato è stata devoluta in beneficienza e donati alla ricerca sull'AIDS.

curiosità: il logotipo, conosciuto in tutto il mondo, è stato realizzato nel 1963 da Cssandre. 

 curiosità 2: Yves ha posato nudo per fare da testimonial ad una delle sue eua de toilette maschili.





c. 

sabato 23 luglio 2011

My new Ash flats

Ci sono mattine in gli miei occhi si spalancano senza motivo apparente prima del suono della sveglia;
in cui stranamente la prigrizia si fa da parte e invece di riaddormentarmi mi alzo, mi vesto ed esco.
Un giretto con un'amica è meglio di uno psicofarmaco per il buonumore: chiacchiere e vetrine sono una ricetta perfetta per iniziare con il piede giusto la giornata.
E se poi questo piede riesce a trovare la scarpa gemella: bella, comoda e pure in saldo... Ecco che da amore a prima vista si trasforma in una relazione stabile e duratura.

My new Ash flats:





Grazie di cuore a c. per la meravigliosa mattinata!
A.

mercoledì 20 luglio 2011

PVC MON AMOUR


Occhiali, orologi, scarpe e borse per fare un pieno di allegria per dare un tocco in più ai classici jeans con maglietta bianca completare i tuoi outfit da spiaggia. Sono tutti in plastica, PVC, silicone, caucciù, mixati con materiali più "ricchi" e a prezzi adatti a tutte le tasche. Pronti a diventare gli accessori ideali della tua estate e perchè no, anche dell'inverno!! :)




Le comodissime (e ammettiamolo, inflazionate) Havanaias escono dal loro solito monocolore sportivo e dai toni scuri e sobri per passare a collaborazioni con Missoni oppure si colorano di geometrie floreali e strass.

a partire da 50 euro
a partire da 27 euro

Da sfoggiare in spiaggia ma anche con vestitini e jeans sono le infradito di plastica di Tosca Blu e i sandaletti con pailletes e brillanti firmati Menghi.


Menghi - a partire da 45 euro


Tosca Blu - 25 euro




Gli occhiali da sole sono ormai un must praticamente in ogni stagione e sempre più brand offrono alternative simpatiche, colorate, comode e praticamente indistruttibili in plastica. Il marchio più famoso?? Ovviamente Ray Ban, che propone sia il classicissimo e popolare modello Wayfarer che New Clubmaster declinati entrambi in diverse combinazioni di colore montatura-lente.



a partire da 134 euro

Le ragazze e le signore amanti del rosa e dello stile un po' retrò invece possono affidarsi al gusto tutto femminile di Juicy Couture che propone questo modello "Candy doll"


 

La borsa di plastica invece è pratica in città perchè si sporca poco ed è facilmente lavabile, ma diventa ancora più pratica sulla sabbia. Coccinelle ne propone un modello con manici in pelle e motivo di Barbara Hulanicki, disponibile in 6 colori.

da 135 euro

Sembrano tante caramelle i bauletti in pvc proposte da Furla, il nome dice tutto CANDY BAG; sono colorate, allegre e soprattutto portabilissime con moltissimi outfit diversi! Magari può non piacere l'idea che ci sia un fondo rigido opaco e il resto della borsa sia trasparente, ma io trovo che questa borsa sia perfetta per l'estate in città e al mare.




Un paio di anni fa Miu Miu aveva proposto nella sua collezione primavera/estate la Jelly Basket, la vecchia sporta di plastica, in vendita nei negozi a circa 70 euro.

La possiamo trovare quest'estate nei negozi H&M in due colori diversi e in due misure diverse. Ok, non è proprio una borsa da città, ma è una validissima alternativa alla classica borsa di paglia da spiaggia.

5 euro


Come non parlare degli intramontabili Swatch? Dopo la collezione fluo e semplice dell'inverno scorso, il brand degli orologi low cost ci ha proposto per la primavera i piccoli orologi monocromatici a colori pastello con cinturino doppio per lei e i grandi orologi dai colori accesi con quadrante metallizzato per lui, entrambi con cinturino in caucciù. Per l'estate invece ritorna sui colori pieni e sgargianti, ma arricchiti con righe, pois e quadretti!

38 euro negli Swatch Stores

Per chi invece ha nostalgia dei bei vecchi tempi, Timex 80 propone una rivisitazione dello storico orologio digitali in versione aggiornata con colori e disegni di design.

a partire da 50 euro


Che le vacanze abbiano in inizio! Naturalmente con gli accessori in pvc!! :)



c.

giovedì 14 luglio 2011

Obiettivo pelle sana e divertimento – Stop all’abbronzatura selvaggia

Dopo un inverno che ci ha avvolte in dolcevita di cashmere e collant supercoprenti, l’arrivo dell’estate è un toccasana per la nostra voglia di cambiamento.
Una svolta che in primis riguarda il guardaroba, con cambio degli armadi annesso, e la voglia di colore.
Le unghie abbandonano i toni pastello e si lasciano vivacizzare da tonalità fluo, le labbra si lucidano e ammorbidiscono grazie a gloss color ciliegia o corallo, le gonne si accorciano e la gambe si scoprono.
Già la gambe, proprio loro, che ci fanno disperare d’inverno perché abbiamo sempre freddo e ci fanno innervosire d’estate perché si abbronzano difficilmente; arrivano sempre per ultime quando invece dovrebbero essere in pole position.
Armadi stracolmi di gonnelline e vestitini trepidanti e pronti all’uso che devono pazientare poiché danno il meglio di sé con l’abbronzatura.
 Ecco allora che l’ansia del tutto-e-subito avanza e le file ai centri solarium, la ricerca disperata dell’autoabbronzante che non provochi macchie e la tintarella senza protezione ne sono una prova.

Durante gli anni delle scuole medie e del liceo per me il mese di luglio era sinonimo di mare e sole: partivo l’1 e timidamente mi sdraiavo in spiaggia armata di pazienza, volontà e musica e tornavo il 31 soddisfatta, abbronzata e felice grazie al mese di vacanza, alle nuove amicizie e al colorito che ben si abbina a qualsiasi outfit.
Ma quanto sole! La sigla SPF per me rientrava nel vocabolario di mamme apprensive attente alla pelle dei loro bambini, di signore anziane e di persone con particolari malattie cutanee. Nella mia valigia non ce n’era traccia.
Ero sempre stata consapevole dell’importanza di creme solari protettive, nella teoria ero bravissima, ma nella pratica peccavo.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, ho cambiato idea. Devo ammettere che non vedere sin dalla prima esposizione i risultati di tanta sofferenza sotto il sole è stato difficile ma sono stata ripagata dai risultati. Abbronzatura più duratura, rossore da aragosta assente, pelle più idratata e dall’aspetto decisamente più sano.
Ora non rinuncio alla protezione solare nemmeno d’inverno; la mia crema viso idratante da giorno ha un SPF 25.
Certo, spalmare la crema è una rottura specialmente quando la sabbia sottile si appiccica alla pelle e alla routine dentro-e-fuori-dall’acqua si è aggiunta la fase applicazione crema, che per fortuna non è divenuta una mania!
Crescendo ho imparato persino ad apprezzare l’ombra, in compagnia di un buon libro, musica o qualche gossip sotto l’ombrellone.. Perché l’estate è divertimento e relax!
Lascio che siano le signore addobbate con pareo in tinta con smalto e cellulare a fare le lucertole e io mi godo l’estate!
Buona estate!
A.

mercoledì 13 luglio 2011

Tacco sì - Tacco no

Manolo (Blahnik), Jimmy (Choo), Giuseppe (Zanotti). Per le più inarrestabili fashion addict sono loro i veri protagonisti di famose serie tv come Sex & The city e Lipstick Jungle o di film come Il diavolo veste Prada e I love shopping. Armate di tacco 12 rigorosamente a spillo si sono precipitate, facendo attenzione a non incastrarsi nei tombini, davanti a un mega schermo per non perdersi primi piani di scarpe e borse da sogno.
Sedute accanto a loro alcune personalità più pacate ma molto argute che silenziosamente, con le loro ballerine e i pantaloni stile Capri, si sono accomodate sulla poltroncina rossa del cinema per godersi una romantica storia d’amore. Tod’s, Car shoe e Miu Miu i loro nomi.
Siccome la vita non è fatta solo di estremi una moltitudine di Converse, Janet & Janet, Max&co., Ugg, Superga, Munich e tante altre riempiono impazienti tutti gli altri posti.

Altezza che oscilla tra gli 8 e i 12 centimetri: c’è chi non ne può fare a meno e chi li guarda con inquietudine. La scelta non è sempre facile.
Siete tra quelle che pensano “se belle si vuole apparire un po’ si deve soffrire” oppure tra coloro che non rinunciano al comfort?
C’è chi addirittura ne fa una questione di carattere e di atteggiamento.
Le heels victim, vittime (consenzienti) dei tacchi alti, sono affette da libido da vertigine probabilmente fin dalla nascita e i loro ricordi legati all’infanzia sono le passeggiate per casa con le scarpe della mamma.


 Il tacco alto come forma mentis radicata si trasforma in un’attitudine di vita all’insegna dell’altezza, della competizione e di un’andatura ancheggiante.
Avere stiletti, i più alti possibile, è una mania della quale andare orgogliose se il motto personale di vita è “altezza mezza bellezza”; una battaglia a colpi di tacchi a spillo per conquistare l’altezza desiderata e un’andatura si spera il meno dolente e traballante possibile.
Camminare sui tacchi alti è quindi prima di tutto una “questione di testa”, bisogna “sentirseli”. Invece ci sono persone che preferiscono condurre una vita “rasoterra”. Dire che si tratta di comodità è riduttivo anche se non doversi occupare di grate e tombini è già un bel sollievo!
Le cose si complicano al momento del fatidico “cosa mi metto?” perché l’effetto “vecchia zia” è dietro l’angolo. Via libera con i pantaloni (le ballerine con i jeans o i leggings sono una meraviglia), ok con un tubino al quale conferiscono charme e silente eleganza ma attenzione alle gonne: meglio optare per stivali very flat.
Un passo tranquillo e rassicurante contro l’inevitabile falcata alla quale costringe un tacco 10;
un fruscìo contro un ticchettìo;
il non apparire contro l’esibirsi;
la voglia di farsi cercare, di emergere per ciò che si è realmente e non per come si appare..
Dite che la scelta della scarpa sia una questione di cuore?
Certamente l'acquisto è amore a prima vista!




Da che parte state?
A.

sabato 9 luglio 2011

Muffin ai 3 cioccolati


Questa è una di quelle ricette che non delude mai!
E' semplice, basta seguirla alla lettera e i complimenti sono garantiti.

Ingredienti per 10/12 muffin:
300 g di farina autolievitante
100 g di zucchero
250 ml di latte
1 uovo
60 g di burro fuso
1 bustina di vanillina
100 g di cioccolato bianco spezzettato
100 g di cioccolato fondente spezzettato
100 g di cioccolato al latte spezzettato

Preriscaldare il forno a 200°. Mescolare la farina, lo zucchero e la vanillina. A parte sbattere l'uovo con il latte e il burro fuso. Unire i due composti, aggiungendo anche i tre cioccolati, e mescolare accuratamente amalgamando accuratamente tutti gli ingredienti. Il composto dovrà rimanere leggermente "grumoso". Distribuire l'impasto in una teglia da muffin oppure, come preferisco fare io, nei portamuffin singoli. Infornare per 25 minuti o fino a quando i muffin risulteranno ben dorati.

Squisiti!
A.

mercoledì 6 luglio 2011

AONIE

Il marchio Aonie nasce nel 2008 dalla collaborazione delle sorelle Paola e Consuelo Coti, (che io conosco personalmente e posso dirvi che sono due ragazze meravigliose, in tutti i sensi!) spinte dal desiderio di creare accessori speciali.
La linea Aonie prende il nome dalle muse figlie di Zeus che nell'Antica Grecia rappresentavano l'ideale dell'arte e che ispiravano poeti, musicisti e filosofi. Nel logo i profili delle due sorelle Coti coi capelli raccolti a crocchia s’incontrano come due ali di farfalla, la libertà di movimento e di espressione è infatti la caratteristica di questi gioielli.


Il progetto unisce moda, tradizione, cura del dettaglio e femminilità, ma sempre con un occhio attento alle tendenze del momento.
L’intento di questo brand e’ quello di distinguersi proponendo accessori creati con materiali e lavorazioni inusuali per rivivere un sogno antico, riprendendo tradizioni e costumi dell'arte orafa italiana ma reinterpretati in chiave contemporanea. Pizzi, ex voto, angeli, farfalle, mantra esistenziali, che rivisitati e valorizzati con tecniche della gioielleria classica sono gli elementi che contraddistinguono tutte le collezioni.

Collezione SOTTILI EVASIONI

Piastre d’argento vengono traforate creando motivi decorativi sottili e raffinati. Brunito, dorato e rosa, l’argento assume nuove sfumature cromatiche e viene accostato a pietre naturali dai colori vivaci.
Collezione PIZZI
I pizzi vengono placcati in superfie cosi’ da sembrare vere e proprie sculture. L’orecchino risulta leggerissimo, conserva la bellezza del merletto sottostante (l’anima), ogni pezzo risulta un poco diverso dall’altro, con una propria “vita”.
Collezione BRACCIALI
Collezione BRACCIALI
 
La lavorazione dei materiali semipreziosi è affidata alle mani di attenti orafi italiani che conferiscono ad Aonie il valore di un marchio di eccellenza e unicità.
Ogni donna può identificarsi in Aonie.
Ogni gioiello è stato pensato da Consuelo e Paola per essere toccato, indossato, vissuto.
Aonie è un nuovo modo di essere contemporanee ma eleganti, sottovoce, con femminilità e poesia.
Dove trovare i gioielli Aonie? A Milano, nello store di via Giangiacomo Mora 7; per maggiori informazioni visitate il sito internet di Aonie oppure per essere costantemente aggiornate sulle novità seguite il blog del brand o entrate a far parte del gruppo su Facebook.
c.