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domenica 27 febbraio 2011
Torta di mele
4 mele
300 grammi di farina
200 grammi di zucchero
3 uova
1 bustina di lievito
1 bicchiere di latte
cannella in polvere
burro
Lavare, sbucciare e tagliare a pezzettini le mele.
Sbattere 1 uovo intero e 2 rossi con lo zucchero; versare poi poco per volta la farina alternandola con un pò di latte facendo in modo che l'impasto risulti quasi fluido.
Quando si ha terminato con la farina e il latte, versare il lievito e la cannella in polvere (quanto basta) e mescolare.
Infine, unire all'impasto le mele tagliate, versare il tutto in una teglia e ricoprire con del burro fuso.
Infornare in forno preriscaldato a 180° per circa 50 minuti; a fine cottura aspettare ancora 10 minuti prima di estrarre la torta.
Per una versione light evitare di cospargere l'impasto con il burro fuso.
Una ricetta facile e veloce per consolarsi di questo ritorno d'inverno (qui nevica!),
buona domenica,
A.
martedì 22 febbraio 2011
...CONTINUA LO SHOPPING A MENO DI 100 EURO
Perchè limitarsi a gonne, magliettine, borse e abitini??!!
Lo shopping continua con:
SCARPE E SANDALI
OCCHIALI
ACCESSORI
BIJOUX
INTIMO
buon divertimento!
c.
Lo shopping continua con:
SCARPE E SANDALI
Yamamy - 89 euro |
Max & co. - 79 euro |
H&M - 49,95 euro |
Furla - 55 euro |
Levis' - 75 euro |
Yamamay - 79 euro |
Zara - 39,95 euro |
OCCHIALI
H&M - 9,95 euro |
United Colours of Benetton - 79 euro |
Vogue Eyewaer - 94 euro |
Byblos - 99 euro |
Zara - 29,95 euro |
ACCESSORI
Motivi - 25,95 euro |
Zara - 14,95 euro |
Killah - 30 euro |
Max & co - 79 euro |
Maliparmi - 72 euro |
BIJOUX
Max & co - 49 euro |
Tarina Tarantin - 96 euro |
Tarina Tarantino - anello - 75 euro |
Liu Jo - 69 euro |
INTIMO
Tezenis - 22,80 euro |
Intimissimi - 35,80 euro |
Verdissima - 63 euro |
Intimissimi - 29,80 euro |
United Colors of Benetton - 36 euro |
Yamamy - 35, 90 euro |
buon divertimento!
c.
venerdì 18 febbraio 2011
Collezione We-Man by Delfina Delettrez Fendi
Colli, polsini, cravatte, papillon e non solo: elementi tipicamente maschili trasformati in sfarzose decorazioni femminili d’oro, d’argento e con pietre preziose.
Simboli di potere che divengono accessori pensati per donne di carattere, nuove dandy e amanti del man style.
Se indossare una camicia o un maxi pull del vostro lui sembra troppo, questa soluzione chic risulta azzeccata perché impreziosisce e regala personalità a qualsiasi outfit.
La creatrice è Delfina Delletrez Fendi, jewelry designer, figlia di Silvia Venturini Fendi e compagna dell’attore Claudio Santamaria. Dopo la sua collezione di gioielli ispirati ad animali e simboli horror ecco We-Man, che richiama le figure androgine dei libri di Virginia Wolf o le foto di Helmut Newton.
Ironici e divertenti questi accessori si possono ammirare (e comprare) fino al 15 marzo nel temporary store della storica boutique di via Borgogna 36-37 a Roma.
In Francia la stilista è stata apprezzata al punto che le sue creazioni sono state esposte al Louvre.
Buon venerdì,
A.
giovedì 17 febbraio 2011
Two practical solutions for bag
E’ uno dei frutti preferiti dai bambini ed è ottimo come spuntino.
Aiuta a combattere l’ipertensione grazie all’alto contenuto di potassio, ha un quantitativo di ferro che stimola la produzione di emoglobina migliorando la condizione di chi soffre di anemia, contiene fibre.
Combatte la depressione grazie al triptofano, un amminoacido che il corpo converte in serotonina (noto come “ormone del buonumore”), ha un effetto calmante sul sistema nervoso e diminuisce lo stress poiché apporta potassio e magnesio che normalizzano il ritmo cardiaco.
Per contro è un frutto molto scomodo da portare con sè perché c’è un elevato “rischio spappolamento” che oltre a rovinare la nostra It bag ci toglierebbe l’appetito.
Soluzione: Chiquisafe, l’involucro protettivo ideato dal designer belga David Dos Santos.
Soluzione: Chiquisafe, l’involucro protettivo ideato dal designer belga David Dos Santos.
Non tutte le sedie hanno uno schienale al quale si può appendere la nostra It bag e non tutti i ristoranti hanno un guardaroba o un attaccapanni dove lasciarla. Pochissime di noi si separerebbero dalla propria borsa per un tempo superiore a 5 minuti: smartphone, lipgloss, specchietto, fazzolettini o salviettine, agenda… Tutto deve essere a portata di mano, pronto all’uso.
Quasi mai nei locali c’è una sedia libera destinata al nostro accessorio preferito.
Per tutti questi motivi ci sono signore che cenano con la borsa in braccio, altre che la appoggiano sul tavolo, altre ancora che la mettono per terra. Se la prima soluzione è scomoda, la seconda risulta fastidiosa agli occhi degli altri commensali e la terza è un insulto alla creazione di un oggetto tanto meraviglioso (sebbene sia quella che io generalmente prediliga).
Soluzione: gancio appendi borsa
Soluzione: gancio appendi borsa
Dico sì alla prima soluzione ma resto perplessa nei confronti della seconda ("troppo perfettina"),
A.
mercoledì 16 febbraio 2011
La moda nella storia.3 _ Coco Chanel
"Coco Chanel ha creato la nuova uniforme della donna moderna."
- Vogue, 1926 -
Sull'infanzia di Gabrielle Bonheur si sa davvero molto poco di certo, soprattutto per le diverse versioni che lei stessa era solita dare dei suoi primi anni di vita: nata il 19 agosto del 1883 da una famiglia di venditori ambulanti senza un soldo, orfana a soli 12 anni, allevata severamente dalle suore (dove impara a cucire) in un convento, la giovane Gabrielle sembrava destinata ad una modesta vita di provincia.
Diventata maggiorenne iniziò a lavorare in un negozio di biancheria intima e maglieria, attività accompagnata da quella di cantante presso un caffè (e sembra che proprio qui iniziarono a chiamarla Coco per via del titolo di un pezzo in cui era solita esibirsi), dove conobbe il suo primo amante: Etienne de Balsan, appassionato di cavalli e di corse, che la fece trasferire nel suo castello in campagna. Coco passava quindi le sue giornate nelle stalle e probabilmente fu proprio questa tipo di vita "equestre" che ispireranno successivamente alcune delle sue creazioni.
Gabrielle iniziò a sviluppare una certa inquietudine verso la vita e gli ospiti del castello e si mise a creare dei cappelli; nonostante Balsan non comprendesse il suo desiderio creativo e la sua voglia di lavorare, permise a Chanel di trasferirsi in uno dei suoi appartamenti parigini. La rete di conoscenze di Etienne permisero a Gabrielle di formarsi una propria clientela, aprendo poi un negozio di capelli (che scioccarono, poichè erano dei semplici copricapi in paglia ornati da semplici fiori in raso o singole piume) a Deuville, grazie ai finanziamenti del suo grandissimo amore Chapel, conosciuto proprio grazie a Balsan, che non riuscì mai a sposare e che morì in un incidente stradale negli anni Venti, segnando in modo indelebile Chanel.
Dopo qualche anno dall'apertura Coco iniziò a vendere nel suo negozio anche qualche altro capo d'abbigliamento e con lo scoppio della prima guerra mondiale "Chanel Modes" decollò, grazie alla sua posizione strategica, in un posto di villeggiatura frequentato dalle persone più facoltose e in vista nella società francese.
Negli anni '20, Chanel lanciò la moda del capello corto; fu una fatalità: essendosi accidentalmente bruciata i capelli su un fornello, tagliò anche il resto. Dopo poco tempo le giovani donne alla moda imitarono il suo taglio, dando il via alla cosiddetta pettinatura "alla garconne".
Negli anni '20, Chanel lanciò la moda del capello corto; fu una fatalità: essendosi accidentalmente bruciata i capelli su un fornello, tagliò anche il resto. Dopo poco tempo le giovani donne alla moda imitarono il suo taglio, dando il via alla cosiddetta pettinatura "alla garconne".
Il 1926 fu l'anno di debutto del piccolo nero, petit robe noir, un corto abito nero con polsini e colletto bianco, semplice ma sempre di gran eleganza, che venne subito elogiato da tutti; negli anni '30 Chanel era all'apice del successo, aprì infatti un atelier in Rue de Cambon 31 a Parigi e propose i suoi celeberrimi tailleur , diventati simbolo di sobrietà ed eleganza.
In questo periodo Coco lanciò anche quello che, negli anni successivi, sarebbe diventato praticamente un'icona: il profumo N°5, che secondo le indicazioni della stilista doveva incarnare un concetto di femminilità senza tempo, unica e affascinante. Il N°5 non fu innovativo soltanto per la struttura sintetica della fragranza, ma per la novità del nome (l'essenza scelta infatti fu la quinta che le venne proposta) e l'essenzialità del flacone, diventato famoso per la sua linea pulita e il tappo tagliato come uno smeraldo.
Negli anni trenta Chanel si dedicò alla realizzazione di gioielli; fino a quel momento la stilista aveva proposto, in abbinamento ai suoi capi, pezzi di bigiotteria, come i gioielli di cristallo, pietre finte, collane di perle false e catenelle dorate, bijoux che potevano permettersi molte delle signore appartenenti alla sua clientela e diventati parte dello stile inconfondibile di Coco.
Negli anni trenta Chanel si dedicò alla realizzazione di gioielli; fino a quel momento la stilista aveva proposto, in abbinamento ai suoi capi, pezzi di bigiotteria, come i gioielli di cristallo, pietre finte, collane di perle false e catenelle dorate, bijoux che potevano permettersi molte delle signore appartenenti alla sua clientela e diventati parte dello stile inconfondibile di Coco.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale impose però un'improvvisa battuta di arresto; Chanel fu costretta a chiudere la sede di Rue de Cambon, tenendo aperto solo il negozio per la vendita dei profumi. Ritornò sulle scene nel 1954, a 71 anni, affrontando i critici imperiosi delle riviste di moda, all'epoca innamorati di Dior, e le critiche di chi la credeva oramai vecchia e finita. Ben presto però i consensi iniziarono ad arrivare dall’America e Chanel tornò ancora una volta di moda. Nonostante la consacrazione ufficiale Coco ha sempre negato la sua importanza. Lei era — disse — “Solo una semplice sarta".
Chanel.
Gabrielle morì il 10 gennaio 1971 in una camera dell'hotel Ritz di Parigi, dove aeva abitato durante gli ultimi anni della sua vita.
La semplicità delle creazioni di Chanel fece furore nell'epoca in cui debuttarono; con il suo “piccolo nero”, Coco ha saputo dare la traduzione più efficace nell’ambito della moda di quel processo di emancipazione che è stato intrapreso dalle donne nei primi decenni del Novecento.
Sul piano dello stile Chanel ha reso l’abito femminile, da un lato più maschile e dall’altro più semplice, ma pratico; lo ha fatto proponendo alle donne di abbandonare il busto e di indossare vestiti ridotti all’essenziale, realizzati con materiali “poveri” ma comodi e pratici, come il jersey. I colori più comuni di Chanel erano il blu scuro, il grigio, e il beige. L'importanza data ai dettagli e l'uso estensivo di bigiotteria, con combinazioni rivoluzionarie di pietre vere e false, agglomerati di cristalli, e perle sono indicativi dello stile di Chanel, inconfondibile e riconosciuto in tutto il mondo.
L'impronta stilistica di Chanel si fonda sulla apparente ripetitività dei modelli base: le varianti sono costituite dal disegno dei tessuti e dai dettagli, a conferma del credo fatto proprio dalla stilista in una sua celebre battuta che "la moda passa, lo stile resta".
Sul piano dello stile Chanel ha reso l’abito femminile, da un lato più maschile e dall’altro più semplice, ma pratico; lo ha fatto proponendo alle donne di abbandonare il busto e di indossare vestiti ridotti all’essenziale, realizzati con materiali “poveri” ma comodi e pratici, come il jersey. I colori più comuni di Chanel erano il blu scuro, il grigio, e il beige. L'importanza data ai dettagli e l'uso estensivo di bigiotteria, con combinazioni rivoluzionarie di pietre vere e false, agglomerati di cristalli, e perle sono indicativi dello stile di Chanel, inconfondibile e riconosciuto in tutto il mondo.
L'impronta stilistica di Chanel si fonda sulla apparente ripetitività dei modelli base: le varianti sono costituite dal disegno dei tessuti e dai dettagli, a conferma del credo fatto proprio dalla stilista in una sua celebre battuta che "la moda passa, lo stile resta".
c.
lunedì 14 febbraio 2011
Glee - L'impeccabile Emma Pillsbury
Occhi grandi, spalancati, sguardo da cerbiatto spaventato. Corpo minuto, modi delicati. La timidezza e l’emotività di Emma Pillsbury appaiono all’istante. La vocina e la sua misofobia contribuiscono a denotare una personalità fragile.
I suoi outfit ordinatissimi e composti da camicine, golfini e fiocchi sembrano appartenere ad un’epoca passata ma al tempo stesso alla lista dei desideri di una signorina bon ton moderna.
E’ uno dei personaggi più amati e apprezzati della serie televisiva Glee perché porta con sè tutti i suoi limiti e i suoi difetti ed è in grado di tramutarli in ottimi consigli da dispensare agli studenti e ai colleghi in difficoltà.
Occhi grandi, bocca piccola, sopracciglia disciplinate, guance rosa: segnali di mansuetudine e mitezza che richiamano il fascino della perfettina, molto simile ad una bambola. Un modello assoluto di femminilità e buon gusto.
L’aspetto estetico porta con sé un codice di grazia e di comportamento. Nessuna donna come la perfettina è ordinata e infiocchettata per piacere all’uomo, ai genitori e a chi detiene il potere e vuole avere certezza di obbedienza.
A questo modello si contrappone fortemente la “donna sixties”, un’autentica frattura di stile. Chiome selvagge, sopracciglia folte, labbra nude sono una scandalo agli occhi della perfettina perché esprimono la volontà di mostrarsi liberamente, con naturalezza, senza sottostare a schemi sociali. Scompare così l’allacciatura con i bottoni a favore del velcro e della zip.
Ed è proprio la zip che contraddistingue la mise sportiva di Sue Sylvester, caratterialmente ed esteticamente opposta a Emma.
Le trovo fantastiche entrambe. E voi?
A.
domenica 13 febbraio 2011
Cuori con gocce di cioccolato
100 grammi di burro
100 grammi di zucchero
150 grammi di farina
1 uovo
1 cucchiaino di lievito per dolci
50 grammi di gocce di cioccolato
1. In una terrina amalgamare la farina con il burro ammorbidito fino ad ottenere un impasto granuloso.
2. Aggiungere lo zucchero, il lievito e l'uovo; lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e non appicciocoso (se serve aggiungere altra farina).
3. Infarinare una supeficie liscia e stendere uno strato di sfoglia alto 3 mm circa.
4. Ritagliare i biscotti con uno stampino a forma di cuore.
5. Con le mani effettuare una pressione per incastonare le gocce di cioccolato nei biscotti.
6. Disporre i biscotti su una teglia foderata con carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 180° per 10 minuti circa.
Una dolce pensiero per San Valentino,
A.